
Tradizione e innovazione: il mix vincente che ha conquistato il mondo
Artigianalità, innovazione, tradizione e qualità delle materie prime sono i punti di forza dell’azienda irpina. Il
torrone è un’arte tramandata da generazioni che, nel corso degli anni, ha saputo crescere ed evolversi,
senza mai perdere di vista tecniche e procedure che arrivano passato.
“Nel nostro stabilimento – precisa
l’amministratore Gianni Festa – ci sono macchine all’avanguardia, ma è chiaro che le nostre tradizioni, a
partire dall’artigianalità dei cicli di produzione, sono rispettate e salvaguardate in ogni passaggio. Del resto
è questo il nostro punto di forza, l’elemento che ci ha consentito di diventare riferimento in tutto il mondo.
Siamo riusciti a coniugare modernità e innovazione con le nostre migliori tradizioni: le sfide che ci vedono
protagonisti tutti i giorni sui mercati nazionali e internazionali non ci hanno mai fatto perdere di vista le
nostre radici, il nostro lavoro portato avanti negli anni nel segno della qualità delle materie prime scelte con
cura e attenzione. Un passaggio fondamentale per arrivare a produzioni di eccellenza”.
La nuova e innovativa sede di Montemiletto, inaugurata nel 2015 nella locale area industriale, ha sancito il
passaggio da torronificio a dolciaria. Il torrone resta sempre il core business di famiglia, ma oggi Di Iorio
vuol dire anche uova di pasqua, praline, dolci natalizi, panettoni, canditi e tanto altro ancora.
Le produzioni di eccellenza Di Iorio, presenti in tutte le catene nazionali della Grande Distribuzione, sono
destinate ad entrare stabilmente anche nei circuiti Horeca e Wedding. “La qualità delle nostre lavorazioni ci
ha consentito di entrare in nuovi mercati, di farci apprezzare anche in contesti molto selettivi e prestigiosi”,
precisa l’amministratore. Oggi il marchio Di Iorio è riferimento anche all’estero, dove l’azienda si avvale
della collaborazione di un export manager. Circa il 40 per cento della produzione arriva ogni giorno negli
Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Danimarca e in Germania. Numeri in crescita anche in Francia, Taiwan,
Romania, Slovenia, e Svizzera.
Per il futuro Gianni Festa non vede l’ora di mettersi definitivamente alle spalle la lunga e dolorosa parentesi
del Covid. “Sono stati mesi difficili per la nostra attività. Le vendite si sono inevitabilmente ridotte, anche se
l’e-commerce ci ha consentito di mantenere il contatto con la nostra clientela e, quindi, di non perdere
significative quote di mercato. E’ chiaro che ora abbiamo bisogno di tornare al più presto alla normalità. Il
nostro stabilimento è diventato negli anni punto di riferimento e meta di visite e gite scolastiche. Abbiamo
investito molto anche in questa direzione, allestendo, ad esempio, un’area espositiva dove è possibile
ammirare le nostre produzioni storiche, in particolare quelle che sono state brevettate o hanno ricevuto
particolari riconoscimenti. Non vediamo l’ora – conclude – di riaprire il nostro stabilimento al pubblico: ci
manca il contatto con la gente e con chi ama le nostre produzioni”.
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